Come diventare un leader in salone

Gestione del salone

Come diventare un leader in salone

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Come è possibile diventare un leader in salone? Perchè è importante? Quali caratteristiche sono necessarie? Quali attività compie e come si può migliorare?

Quando il salone comincia a crescere, gestire il team diventa sempre più stressante. Le responsabilità del titolare aumentano e sono sempre più grandi.

Le decisioni che si devono prendere sono sempre più difficili così come organizzare il lavoro e adottare le strategie migliori che decideranno il futuro del salone (dai un’occhiata a questo articolo).

Trovare la strada del successo però non è mai facile e durante il percorso si possono commettere degli errori. Possono capitare momenti difficili in cui gli incassi sono pochi, i collaboratori ti abbandonano o i clienti non sono soddisfatti. Proprio in questi momenti è possibile capire chi è un leader e chi è solo un capo. 

Cos’è la leadership

Non c’è una definizione unica del termine “leadership”: quello che è certo è che deriva dal verbo “to lead” che significa condurre, guidare.

Treccani la definisce come una “funzione e attività di guida, sia con riferimento a individui o organi collegiali in quanto dirigano un gruppo o un’impresa, sia, in senso politico-sociale, con riferimento a un partito o a uno stato”. 

Alcuni la definiscono come una capacità, un’abilità della persona a motivare e condurre le persone verso un obiettivo. Che la si definisca un’attività o una capacità, la leadership è fondamentale per la gestione del salone. 

Il nuovo ruolo del parrucchiere – imprenditore

Il titolare di un salone è un imprenditore che “esercita professionalmente un’attività economica organizzata a fine della produzione o dello scambio di beni e servizi“ [art. 2082 C.C.].

Il suo ruolo è quello di predisporre le risorse materiali e umane per lo svolgimento delle attività in salone. 

Non sempre si è pienamente consapevoli di questo perchè al parrucchiere piace essere definito un artista. Quando le forze del mercato, l’alta concorrenza lo obbliga a prendere delle decisioni difficili si rende conto delle responsabilità che ha e di quanto sia importante saper gestire in modo corretto il salone. 

Non si tratta più solo di tagliare, colorare, provare cose nuove. Se non si è in grado di competere con gli altri, di gestire il salone, se non si è leader, nel nostro settore rimani fuori.

Un leader possiede delle qualità umane e comportamentali che vanno oltre le abilità tecniche. Si comporta diversamente e in modo corretto a seconda delle situazioni. Tira fuori il meglio da ogni persona. Motiva. Sfrutta le sue doti per influenzare positivamente gli altri. E’ l’esempio per gli altri.

Queste sono solo alcune delle qualità di un leader ma le approfondiremo più avanti. 

I benefici della leadership

La leadership è importante per il salone perché grazie ad essa è possibile aumentare le performance dei tuoi collaboratori. Con la motivazione, la fiducia e la “sorveglianza” del titolare, il collaboratore lavora in modo più efficiente ed efficace. 

Non tutti i titolari vogliono spendere il loro tempo e il loro denaro per prendersi cura del collaboratore, non sapendo in realtà di fare solo un torto a sé stesso.

Non è difficile capire infatti che più una persona è preparata, più è motivata, più lavora meglio e i clienti sono soddisfatti.   

La leadership permette di prendere le decisioni migliori, mantenendo sempre la lucidità e la calma nei momenti più difficili… e non solo. Questo atteggiamento influenza anche il resto del team che vede nel leader l’esempio da seguire.  

Un leader riesce ad attirare persone “vincenti”. Questo tipo di persone sono d’aiuto per il successo personale perché aiutano a crescere, credono fortemente nella persona, la incoraggiano.

Possono essere collaboratori, colleghi del settore, fornitori che influenzano la vita lavorativa del titolare. Con un atteggiamento rinunciatario ci si circonda solo di persone negative che sono solo degli ostacoli per il proprio percorso di vita e professionale.

Le conseguenze della mancata leadership

Quello che succede quando un titolare non è un leader agli occhi del suo team è scontato: rimane solo.

Il turnover nei saloni di bellezza è frequente e avviene ogni 3-4 anni ma il rischio di essere abbandonati dopo pochi mesi è molto alto quando il collaboratore non si trova bene con il titolare e con il team.

La perdita del collaboratore è sempre un duro colpo per il titolare, sia economico che emotivo. Basta pensare ai soldi spesi nella formazione, al tempo impiegato per spiegare il lavoro o le dinamiche all’interno del salone, e altro ancora. Per non parlare di tutte le ripercussioni che si hanno, come iniziare una nuova ricerca del personale, riorganizzare i turni lavorativi, l’umore negativo del team, ecc.

Essere un leader ha i suoi enormi vantaggi… e non costa nulla, basta avere un po’ di buon senso.

Caratteristiche della leadership

Non tutti i leader sono uguali ma tutti hanno delle caratteristiche, delle attitudini, delle competenze che influenzano le persone e che permettono loro di affrontare nel modo corretto tutte le situazioni che si vengono a creare in azienda. 

Qualcuno può avere la propensione a motivare i dipendenti, altri a definire gli obiettivi aziendali, altri ad ascoltare semplicemente perché ognuno è diverso.

Generalmente sono persone positive, che hanno il buon senso, molto capaci di relazionarsi con gli altri. Possiedono un insieme di soft skills (competenze trasversali) che sono importanti come o più delle hard skills (competenze tecniche). 

A differenza di quest’ultime, le soft skills non sono frutto della formazione tecnica. Semplicemente dipendono dal bagaglio socio-culturale della persona e da una serie di comportamenti maturati durante le esperienze lavorative. Tutti le hanno ma non tutti le hanno sviluppate. 

Soft skills di un leader

Le soft skills più importanti per essere un leader sono:

  • comunicazione efficace; essenziale sia all’interno del salone per trasmettere i valori e gli obiettivi da raggiungere ai tuoi collaboratori sia all’esterno per convincere fornitori o finanziatorie. Se sono presenti delle “barriere” o ci si pone nella maniera sbagliata risulta impossibile fare tutto questo. Possono nascere delle incomprensioni, i processi possono rallentare e la tua attività può diventare inefficiente, perdendo fatturato nel tempo.
  • ascolto; è inutile comunicare efficacemente se non c’è ascolto, a partire dal titolare del salone per arrivare all’ultimo collaboratore entrato in salone. Solo in questo modo è possibile ottenere fiducia e creare una relazione stabile. 
  • empatia; è la capacità di mettersi nei panni degli altri, comprendendo emozioni, sentimenti e pensieri. L’ascolto è fondamentale per creare empatia, anche se si è impegnati o si è alterati. Questo comportamento deve iniziare dal titolare, altrimenti non è possibile pretendere lealtà da parte dei collaboratori.
  • delegazione; soprattutto nel mondo della parrucchieria, questa capacità è davvero la chiave per la svolta. Preparare e formare il personale è condizione necessaria per evitare che il collaboratore lavori male e quindi per delegare. La delega non è solo affidare un compito a qualcuno e dirgli di andare avanti. Significa essere presenti e non abbandonare il personale perchè potrebbe aver bisogno di aiuto. Significa continuare questo processo con nuovi compiti, nuove sfide, nuove opportunità di crescita che permettono al collaboratore di sentirsi sempre più importante e valorizzato. 
  • flessibilità; come già detto, importante per adeguare il proprio comportamento in base alle esigenze e alle situazioni. Non solo… un leader è in grado di cambiare velocemente anche il salone per rispondere alle esigenze del mercato e rimanere competitivi.
  • lavoro di gruppo; forse la più importante tra le soft skills e che rappresenta l’essenza della leadership. Il compito del titolare è creare squadra fin da subito, collaborando e aiutandosi per raggiungere insieme l’obiettivo. 
  • problem solving; la capacità di risolvere i problemi prima che nascano. Un leader riesce a prevenire il sorgere di possibili problemi e interviene sul nascere per fare in modo che non ci siano conseguenze negative. Capisce subito se il rapporto tra due collaboratori sta per rompersi, se la cliente non è soddisfatta (anche se afferma di esserlo) e trova la soluzione più giusta per rimediare. 

Queste sono solo alcune delle soft skills che un titolare deve avere per diventare leader. Tra queste possiamo aggiungere la resistenza allo stress, l’intraprendenza e la fiducia. Insieme, aiutano il titolare a essere un leader migliore.

Stili di leadership

Goleman, scrittore, psicologo, giornalista e autore del libro “intelligenza emotiva”, ha individuato 6 stili di leadership, ognuno con caratteristiche diverse.

Ha studiato diversi imprenditori, ha osservato il loro comportamento, il loro linguaggio. Ha capito che esistevano diversi modi per affrontare le difficoltà e le situazioni che si creavano, individuando 6 stili di leadership. 

Non esiste uno stile migliore dell’altro ma esiste uno stile più adatto alla propria persona e alle situazioni che si vengono a creare in azienda. Alcuni di questi non possono coesistere perchè sono in contrapposizione ma generalmente uno stile di leadership non esclude gli altri.

1 – Stile visionario

Lo stile di leadership visionario è caratterizzato da una propensione verso la condivisione di valori e obiettivi aziendali con il team.

Questo tipo di leadership riesce a trasmettere un sogno comune, a legare emotivamente e sentimentalmente i dipendenti. Spiega come ognuno di loro può contribuire alla realizzazione di questo sogno. E’ molto utile quando arriva il momento di cambiare: un leader visionario individua subito la strada da seguire e coinvolge tutto il team. 

Ad esempio, un parrucchiere sa che con l’utilizzo sempre più frequente dei social network, il lavoro in salone è totalmente cambiato. Non basta solo tagliare o realizzare colori, ma serve anche fare foto e video per poi condividerli sui Social.

E’ diventato parte del lavoro di un parrucchiere. Il cambiamento può essere difficile da accettare e si tende a dire “è sempre stato così e continuerò a fare così”. Un leader non si ferma davanti alle difficoltà e continua per la sua strada coinvolgendo il team.

2 – Stile democratico

Un leader democratico coinvolge i propri collaboratori nelle decisioni aziendali: non ha paura di farlo perchè crede fortemente in loro e ha piena fiducia. La linea ‘democratica’ ha l’obiettivo di valorizzare i collaboratori e in particolare le loro competenze. 

Per adottare uno stile democratico è importante avere molto affiatamento con i membri del team e avere esperienza per non cadere nella trappola di affidare compiti strategici a persone che non hanno competenze.

3 – Stile coach

Il leader coach tende a motivare e a migliorare le performance del team per raggiungere gli obiettivi aziendali. Un titolare con questo stile segue attentamente ogni collaboratori per tirare fuori il meglio da ognuno di loro. E’ possibile raggiungere questo risultato solo se i lavoratori sono motivati, hanno spirito di iniziativa e hanno voglia di crescere. Anche in questo caso, il titolare deve essere molto empatico e con la predisposizione ad aiutare gli altri.

4 – Stile esigente

In questo caso, il leader esigente pretende che i suoi collaboratori lavorino alla perfezione perché vuole raggiungere risultati migliori nel più breve tempo possibile. E’ uno stile “difficile” da adottare perché è probabile che il team non riesca ad avere delle performance così alte. Se non trova comprensione da parte del titolare, il lavoro dei collaboratori sarà sempre meno efficiente. Il leader esigente solitamente è poco empatico ma molto determinato e per fare in modo che questo stile funzioni c’è bisogno di avere un forte legame con lo staff.

5 – Stile armonizzatore

Lo stile armonizzatore è un approccio perfetto per creare un clima sereno a lavoro, prevenendo ed evitando i conflitti tra i membri del team. In salone (soprattutto il sabato pieno di appuntamenti) possono crearsi momenti di stress, imprevisti, situazioni scomode da affrontare: non è facile rimanere calmi e lucidi, proprio per questo il leader armonizzatore deve intervenire. Anche questo stile presuppone ovviamente ottime capacità comunicative e relazionali.

6 – Stile autoritario

A differenza dello stile esigente, il leader autoritario non è necessariamente ambizioso ma vuole imporre le sue regole, le sue strategie, i suoi obiettivi e non accetta fallimenti. Non è uno stile facile da “digerire” per i collaboratori creando di conseguenza un clima teso. 

Se imponi ad un collaboratore in disaccordo di pubblicare le foto dei suoi lavori nei Social, anche se inizialmente esegue la tua richiesta, prima o poi smetterà di farlo. Questo stile infatti va utilizzato soltanto nei casi di estrema emergenza o leader.

Quali sono le attività che un leader deve compiere all’interno del salone?

Il titolare leader del salone deve definire e comunicare ruoli, responsabilità e autorità.

Spesso in salone si crea confusione perché nessuno sa cosa deve fare, chi si deve occupare del lavaggio dei capelli, chi deve accogliere la cliente, chi deve fare le foto per i Social.

Fare questo significa evitare perdite di tempo, conflitti, confusione… e soprattutto valorizzare il collaboratore che sente molta responsabilità. 

Ascoltare e coinvolgere i dipendenti nei processi e nelle decisioni aziendali è la chiave per la crescita del salone. Il titolare ha bisogno di delegare perché da solo non riesce a fare tutto e a rispettare tutti gli appuntamenti.

Ci sono storie di decine di saloni che rimanevano bloccati, come ad esempio il nostro CDJ Miss Pettini Parrucchieri: nel 2019 il salone era composto da 2 elementi e le nuove clienti erano circa 15 al mese. 

Per sbloccare la situazione, hanno deciso di assumere un nuovo collaboratore, lo hanno formato e il titolare ha deciso di delegare i social al nuovo entrato.

Risultato? Visibile aumento della qualità dei contenuti, aumento della frequenza di pubblicazione che hanno portato ad avere l’anno successivo una media di 33 clienti nuove al mese. Una grande crescita ottenuta grazie al coinvolgimento dei collaboratori.

Per crescere bisogna delegare ma il processo di crescita non si ferma qui. Bisogna essere sempre alla ricerca del miglioramento, formarsi, assumere nuovo personale in linea con le proprie politiche aziendali.

Come si comporta con i collaboratori

Un leader segue con attenzione la crescita di ogni membro del team e sa perfettamente quali sono gli step da fare. Non è invidioso delle sue capacità, non butta il nuovo arrivato nella gabbia dei leoni, questi sono atteggiamenti da perdenti. 

Assicurare che la soddisfazione del cliente sia al centro di ogni attività o decisione è un altro aspetto importante che non deve mai trascurare. Può capitare che il cliente non sia contento di essere servito da un collaboratore, soprattutto se è abituato a essere coccolato dal titolare. 

Il suo comportamento potrebbe essere semplicemente un capriccio ma potrebbe anche essere dettato dal fatto che il collaboratore non riesca a soddisfare le sue richieste. Un leader si assicura quindi che ciò non avvenga, gestendo questo passaggio in modo graduale e monitorando l’operato del collaboratore. 

Alla base di tutto, deve esserci il rispetto e la cura della salute del personale. Dovrebbe essere scontato ma purtroppo non è così ed è bene ricordarlo. Se non c’è il rispetto delle condizioni lavorative, il collaboratore lavora con poca voglia o ancor peggio abbandonerà il tuo salone. 

Infine, un leader apprende e utilizza un unico metodo di lavoro che garantisce al salone efficienza ed efficacia. Nel corso degli anni ovviamente può mutare perchè possono cambiare le persone e le situazioni ma il cambiamento avviene di rado e solo se è necessario. 

Come migliorare la leadership

Non tutti hanno la leadership ma tutti possono migliorare per ottenerla. Queste attività in salone sono indispensabile per essere leader e quindi per avere successo, sono inutili se non vengono eseguito nella giusta maniera. 

Un titolare infatti può ascoltare un collaboratore ma senza prestare attenzione, può comunicare senza trasmettere nulla, può organizzare il lavoro senza avere le competenze per farlo. Di seguito un elenco di alcuni comportamenti che un leader tiene in azienda. 

  • Trasmetti sicurezza; in questo modo le persone non si faranno domande e percepiscono che sai perfettamente cosa stai facendo, rispettando la tua persona e mostrando a loro volta fiducia e rispetto. Guardare le persone negli occhi, tenere le spalle dritte e usare le espressioni facciali ti aiuteranno. 
  • Rimani fermo nelle tue decisioni perché sei tu il titolare e sei tu il responsabile del salone ma abbi sempre il rispetto delle opinioni degli altri. E’ ovvio che per prendere le decisioni migliori devi avere le competenze e un leader è sempre un esperto del settore e lo diventa aggiornandosi continuamente. Avere le conoscenze e le competenze ti renderà più sicuro di quello che fai. 
  • Vestiti adeguatamente; quando lavori ovviamente non devi arrivare a lavoro in giacca e cravatta ma devi vestirti in maniera tale da far percepire agli altri chi sei e qual è il tuo atteggiamento. Avere un bell’aspetto aiuta sicuramente a dare un’immagine migliore di sé.
  • Tratta tutti allo stesso modo; non privilegiare chi ti sta più simpatico, non creare disparità tra i tuoi dipendenti perchè questo porta solo a un peggioramento delle performance.
  • Individua le persone che lavorano meglio per complimentarti con loro e quelle che sono più in difficoltà per aiutarli. Avere e dare dei feedback è davvero importante per crescere e far sentire importanti i collaboratori.
  • Evita frasi del tipo “fai come ti dico io”, “è colpa tua”, “abbiamo sempre fatto così”: da un leader non escono mai queste parole. Il leader pone sempre delle domande per guidare la conversazione, ha sempre rispetto dell’altra persona e non usa mai l’imperativo. 
  • Non prenderti meriti che non hai; non essere invidioso dei successi degli altri: un leader riconosce il lavoro svolto in salone dai suoi collaboratori e si complimenta con loro. 

Conclusioni

La leadership in salone si guadagna nel tempo attraverso una serie di azioni e comportamenti di cui si è parlato sopra. C’è una grande differenza tra l’essere capo di un salone e l’essere leader di un salone: non basta avere poteri decisionali per diventare leader. 

Un capo esegue solo ordini, si lamenta, non tiene conto del suo team, emana sensazioni negative mentre un leader pensa al “noi”, ha cura dei suoi collaboratori e investono sul loro miglioramento. I benefici sono tanti ma la cosa più importante è capire che essere leader significa compiere il primo passo verso il successo.

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