Il lavoro di un parrucchiere è in perenne evoluzione ed è fatto di continue sperimentazioni sulle tecniche di taglio e di colorazione. È molto facile immaginarsi un acconciatore al lavoro su una testa di prova, intento a perfezionare il proprio lavoro prima di proporlo alle clienti in salone.
Eppure, la storia del Degradé è iniziata in modo completamente diverso.
Il primo Degradé
25 anni fa Claudio Mengoni stava lavorando come sempre nel suo salone. Tra le clienti, quel giorno, si presentò una mamma che accompagnava la figlia di 13 anni. La ragazzina stava per fare la Cresima e aveva chiesto ai genitori, come regalo, di potersi fare i colpi di sole. La mamma era ben felice di assecondare il desiderio della figlia, ma il papà della ragazza si era dimostrato assolutamente contrario. Non riteneva appropriato che la figlia sfoggiasse una chioma visibilmente trattata a soli 13 anni.
Claudio Mengoni capì subito che quella mamma voleva far felice sua figlia, senza però rischiare le ire del marito. L’unica soluzione possibile era quella di fare in modo che il risultato della colorazione risultasse assolutamente naturale e che non andasse a stravolgere il colore originale della ragazza. Quel giorno Claudio fece il suo primo Degradé: cominciò ad applicare il colore nelle stagnole, affidandosi solo alla propria sensibilità di parrucchiere e scegliendo gradazioni di colore vicine al colore naturale della ragazza.
Il Degradé: una storia di successo
Dopo lo shampoo, il risultato sembrava pressoché nullo, come se i capelli non fossero stati colorati. Più i capelli si asciugavano, però, più l’effetto era sbalorditivo. I capelli sembravano illuminati da una luce naturale, che donava quella schiaritura che solo il sole, il mare e la salsedine possono dare ai capelli di una ragazza di 13 anni.
Quel giorno Claudio Mengoni non aveva semplicemente esaudito il desiderio di una ragazzina che voleva farsi i colpi di sole senza scatenare la rabbia del padre: aveva capito che per lui era cominciata la lotta al colore finto e patinato.
Il risultato ottenuto sui capelli di quella ragazza gli aveva riportato alla mente le immagini dei film della sua adolescenza. A Claudio piace citare “Sapore di Mare”, dove una splendida Isabella Ferrari sfoggiava capelli naturali, baciati dal sole e dal vento. Da quel giorno, il suo obiettivo fu quello di trasformare quelle meravigliose immagini in realtà.
Il Degradé oggi
Negli anni successivi, il Degradé è stato perfezionato e formalizzato, per diventare la tecnica di colorazione che conosciamo. Oggi il Degradé è una tecnica completa, a tutto tondo, che permette di schiarire, scurire, coprire i capelli bianchi o addirittura cambiare completamente colore. Per avere la certezza di ottenere sempre un risultato ottimale, il gruppo Joelle, oggi come allora, si affida alla qualità dei prodotti Wella. E’ una partnership che dura da più di 20 anni e consente a tutti i saloni Joelle di realizzare il Degradé.
Benché sia indubbio che per realizzare questa tecnica occorrano maestria e precisione, ciò che incuriosisce maggiormente riguardo al Degradé non è la complessità della tecnica, ma è proprio l’effetto naturale che la colorazione conferisce alla chioma. Questa caratteristica del Degradé è riuscita a convincere anche le donne più scettiche, restie a colorare i propri capelli per paura di ottenere un risultato troppo finto.
L’obiettivo del Degradé, infatti, non è quello di stravolgere l’immagine della persona, ma è quello di esaltarla, a partire dal suo colore naturale. Ogni donna è speciale e merita di essere valorizzata per quello che è realmente. E’ proprio questa la magia del Degradé: ogni donna, dopo la colorazione, riesce a riconoscersi nel riflesso dello specchio, pur vedendosi diversa, più luminosa, più bella.
Il gruppo Joelle, grazie all’intuizione di Claudio Mengoni, è quindi riuscito a vincere la lotta alle colorazioni finte. Negli anni ha esaudito il desiderio di migliaia di donne di rinnovare la propria immagine, pur rimanendo se stesse.
Nonostante siano passati 25 anni, il ricordo di quel primo Degradé rimane intatto, esattamente come la gratitudine nei confronti di quella ragazzina che, inseguendo un piccolo sogno al di là della sua età, ha ispirato questa tecnica di colorazione straordinaria, tecnica che ha reso il gruppo Joelle quello che è oggi.